BARBARA CONDIVIDE CON NOI PREZIOSI CONSIGLI SULLA CONSERVAZIONE DELLA FRUTTA

La mela forse non cade lontano dall’albero, ma consumata a volte sì.
Così Barbara, nostra esperta del reparto ortofrutta, ci spiega come individuare e “controllare” la maturazione della frutta.

LA DIFFERENZA TRA FRUTTA CLIMATERICA E NON CLIMATERICA

Anche se la parola “climaterico” forse vi è nuova, sicuramente non lo sarà il suo significato.  La frutta così definita è quella che continua il suo processo di maturazione anche dopo essere stata staccata dall’albero. Avete presente le banane? Immagino di sì, essendo uno dei frutti più mangiati al mondo. Ecco, le banane sono il più classico esempio di frutta climaterica. “Le compro verdi che così tra due o tre giorni sono mature”, vi suona familiare?
Ma così sono anche i kiwi, la mela, la pesca, la pera, la prugna e tanti altri. Molti meno sono invece i frutti non climaterici come agli agrumi, uva e lampone, che una volta staccati dall’albero, smettono di maturare.

PERCHÉ LA FRUTTA CLIMATERICA HA QUESTE CARATTERISTICHE?

Per capire la differenza bisogna partire dal fenomeno della maturazione. Quello che induce la maturazione di un frutto è l’etilene, che noi chiamiamo più semplicemente: “ormone della maturazione”. Questo ormone, responsabile anche dell’invecchiamento e caduta di fiori, foglie e frutti, può essere prodotto da tutti gli organi della pianta: si diffonde facilmente nei tessuti e può disperdersi nell’aria.
Nella frutta climaterica la produzione di questo ormone non finisce con il distacco del frutto dall’albero, nella frutta non climaterica sì.

COME SFRUTTARE QUESTA DIFFERENZA?

Beh, innanzitutto, è importante conoscere questa differenza per indirizzarvi nell’acquisto a seconda di quando avete intenzione di mangiare quel frutto, è ovvio. Ma, a parer mio, il segreto più importante che a me piace definire quasi “magico”, è che mettere vicine frutta climaterica e non climaterica influisce sulla maturazione. Per esempio, nel caso in cui abbiamo raccolto o acquistato frutti non climaterici non perfettamente maturi, possiamo metterli accanto a frutti climaterici che stimoleranno la loro maturazione, grazie alla diffusione nell’aria di etilene; al contrario, se non vogliamo che la frutta (un esempio tipico sono i kiwi) non maturi troppo in fretta, dobbiamo tenerla lontana dai frutti climaterici, soprattutto da quelli che hanno una accentuata respirazione come mele e pere. Comunque la frutta troppo matura non fa mai male, potrebbe non piacerci la consistenza, ma a quel punto vi consiglio di buttare tutto nel frullatore con un po’ di acqua e di prepararsi una merenda sana e che contrasti lo spreco di cibo.