MARGHERITA, L’ESPERTA DELLA FRUTTA SECCA

La frutta secca fa molto bene perché contiene grassi buoni, proteine vegetali - ottime per vegetariani e vegani -, vitamine B, D, E e sali minerali. Inserirla nella propria dieta è quindi un'ottima abitudine, ma come ogni cibo naturale, anche la frutta secca col tempo si deteriora perdendo le sue proprietà benefiche. Quindi come si fa a capire quando è ancora buona? Ce lo spiega Margherita, esperta della frutta secca!

COME CAPIRE QUANDO NON È PIÙ BUONA?

La legge italiana non obbliga a mettere esposta la data di scadenza della frutta secca e per questo bisogna imparare a riconoscere quella buona da quella guasta. Come? Semplicemente pesandola con una mano. Se la frutta secca risulterà troppo leggera, dando l'impressione di essere vuota al suo interno, significa che non è buona da mangiare, altrimenti la si può tranquillamente gustare. Può, però, succedere che la frutta secca venga intaccata da vermi e larve, ma l’unico modo per scoprire questi ospiti indesiderati è solo aprendola. Tuttavia, loro presenza non dimostra che la frutta secca sia scaduta..

IL GUSCIO È IMPORTANTE?

Certo! Non è infatti mai consigliabile comprare frutta secca sgusciata o sfusa: il guscio ha un’importante funzione di protezione e quindi, se lo rimuoverete voi stessi, eviterete di mangiare noci o arachidi su cui si è posata della polvere o le zampette di una mosca. Se voleste mangiare la vera frutta secca, bisognerebbe che acquistaste quella biologica, che viene ripetutamente cambiata dal rivenditore: solo così potrete essere praticamente certi di non mangiarne di scaduta.

COME RIUTILIZZARLA?

Ne avete comprata troppa e ora non sapete cosa farvene? Fortunatamente la frutta secca è un perfetto abbinamento per tutti i tipi di preparazioni in cucina. Si sposa benissimo come guarnizione per le creme di verdura, dà un tocco croccante ai sughi di paste e timballi e la sua granella arricchisce di sapore ogni risotto. Per non parlare dell’accostamento con carni delicate di pesce come quelle di una spigola o di un’orata cotte al forno. È perfetta anche abbinata a un carrello di formaggi, dai più giovani ai più stagionati. E che dire dei dolci? Crostate, creme al cucchiaio o torte soffici sono ancora più invitanti, con l’aggiunta di noci, nocciole e affini. Tra tutte, non dimenticate la famosissima caprese, perfetta anche per chi soffre di intolleranza al glutine, perché priva di farina. In ogni piatto le noci, nocciole, pistacchi e mandorle (per citare soltanto la frutta secca più comune) aggiungono una nota crunchy, oltre a rendere più pieni e rotondi  i sapori.