Claudio, originario di Arezzo e impiantato a Urbino, ci ha raccontato le origini della ricetta preferita da Giamburrasca e da molti italiani: la pappa al pomodoro!

COME NASCE?

Mia nonna, contadina nel Senese, mi preparava questo piatto tipico della cucina toscana che da sempre è rimasto il mio preferito: la pappa al pomodoro. Lei diceva spesso che il rosso del pomodoro riassumeva bene lo scontro da cui è nata la ricetta: quando la città di Siena e di Firenze si contendevano le risorse saline la pappa al pomodoro è stato un piatto che ha salvato la vita a molte famiglie in povertà, perché bastavano dei pomodori maturi, del pane raffermo e un po’ d’olio per sfamare numerose bocche.

COME CUCINARLA OGGI?

Devo essere sincero, l’ho provata in tante variabili: con aggiunta di feta, pancetta o peperoncino e non erano niente male. Ma la pappa al pomodoro è un piatto perfetto così, che si adatta anche alle nuove etiche del consumo come il vegetarismo o veganismo, racchiudendo il suo gusto inconfondibile nella sua estrema semplicità.

QUAL È IL CONSIGLIO IMMANCABILE PER QUESTA RICETTA?

Sicuramente, da toscano nel sangue, c’è una cosa che devo consigliare a tutti: NON FRULLATE I POMODORI!

Frullandoli non solo si perdono le proprietà principali del pomodoro e il suo inconfondibile colore, ma inoltre si schiacciano i semi che danno un sapore troppo acido al piatto. Basta pestare il pomodoro con una forchetta per un risultato eccellente. Insomma, più muscoli e meno elettricità!